La nobile decaduta: La Combinata L’avvento dell’implantologia, ha rivoluzionato molto il comparto protesico di ogni studio dentistico, le edentulie, sia piccole che estese, sia monolaterali che bilaterali, hanno trovato nell’implantologia una soluzione più vicina alla richiesta tipo di ogni paziente: riabilitare gli elementi persi senza toccare i denti restanti. La protesi che più di tutte ha subito la diffusione dell’implantologia è stata la Protesi Combinata. Si dice “Protesi Combinata” una riabilitazione protesica composta da una parte fissa ed una rimovibile, nella parte fissa si trovano gli ancoraggi sui quali va ad inserirsi la parte rimovibile, che conterrà gli elementi dentali mancanti. La protesi combinata è caratterizzata da due tipi di supporto, parodontale e mucoso, ciascuno dotato nei confronti del carico funzionale di una specifica resilienza, minore nel primo rispetto al secondo. Durante il ciclo masticatorio si sviluppano forze lesive per i tessuti. Tali forze hanno una direzione sia antero-posteriore, sia latero-laterale, sia verticale: per contrastarne gli effetti nocivi dento-parodontali e osteomucosi è necessario prevedere sistemi di protezione. Si rende necessario il disegno di una placca palatina (detta grande connettore) che appoggi estesamente su tessuti mucosi più duri, meno resilienti, come sono quelli a livello del torus palatino e della porzione posteriore del tuber (incisura retrotuberale), rispetto ai più spessi e resilienti, dell’area palatina anteriore (pliche palatine). Non è superfluo ricordare che ulteriore garanzia di mantenimento nel tempo di tutti i tessuti è fornita da un’adeguata stabilità occlusale centrica con assenza di interferenze escursive nei quadranti posteriori. Il disegno della placca, purché interessi le aree più idonee, varierà naturalmente a parità di numero di denti coinvolti, secondo la classe di Kennedy in cui rientra l’edentulia parziale da trattarsi. Il fresaggio si esegue sulla corona primaria o matrice che si cementa al dente pilastro, mentre la struttura secondaria o patrice o controfresaggio costituisce parte della protesi rimovibile. Il fresaggio è composto di vari elementi:
Le leghe utilizzate per questo tipo di protesi combinata che siano preziose o al Cr-Co-Mo devono avere durezza Vickers particolarmente elevata (da 380 a 410). L’altezza verticale di un fresaggio è un fattore fondamentale, perché un fresaggio più esteso in altezza è capace di garantire meglio nel tempo l’assenza di ogni dannoso movimento di articolazione fra struttura primaria e secondaria. Nel caso di dimensione verticale ridotta, inferire a 3mm, si deve aumentare il numero di elementi fresati. L’asse di inserzione della protesi (e quindi del fresaggio) è scelto fra l’asse dei diatorici e quello dei frontali, ma più vicino a quest’ultimo perché la forma degli incisivi concede minor spessore. Gli ancoraggi possono essere anche degli attacchi di commercio che vengono montati scegliendo il migliore asse di inserzione sempre sostenuti con spalle fresate che ne garantiscono la funzione. Entrambe le soluzioni hanno i loro pro e contro, sebbene a prima vista l’attacco sia la soluzione più semplice nel lungo periodo diventa invece la soluzione fresata la miglior scelta. La protesi combinata necessita di manutenzione ordinaria, essendo protesi ad appoggio misto (fisso/mucoso), periodicamente deve essere ribasata al fine di ridurre il carico di lavoro dell’elemento pilastro più vicino alla sella edentula. Nel caso di protesi combinata provvista di attacchi, oltre la ribasatura delle selle edentule si deve provvedere anche all’attivazione degli attacchi. Se questa manutenzione periodica non viene effettuata è molto probabile che si verifichi una frattura della protesi, questa frattura può essere a carico dello schetetrato (parte rimovibile) a livello del braccetto del fresaggio e dell’attacco o nel peggiore dei casi a livello dei pilastri (parte fissa).
Per quanto l’escalation implantare abbia ridotto di molto i campi di utilizzo della protesi combinata, non l’ha del tutto fatta scomparire, infatti ancora oggi in alcuni casi la protesi combinata è ancora l’unica via perseguibile. Qui sotto potrete vedere alcuni passaggi dell’esecuzione di una protesi combinata.
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